La comunicazione è ovunque, anche nel silenzio, anche nella confusione. E dato che non possiamo evitare questo atto, tanto vale farlo bene! Non appena incontriamo una persona la salutiamo; ma prima di farlo la guardiamo, cercando di percepire dalla sua espressione quale dovrà essere la mia, maggiori saranno i messaggi e le sensazioni che riesco a cogliere, maggiori saranno le possibilità di successo nel “dialogo” che instaurerò. Non è così? La comunicazione “esiste” e avviene prima della parola che, in tal senso, diviene il mezzo meno “utile” per rappresentare il pensiero e la volontà. Ecco che la conoscenza delle altre “leve” della comunicazione come ad esempio quella non-verbale e para-verbale, dei “processi” e modelli come: l’emittente, il messaggio, il destinatario, il codice etc., la persuasione, il discorso “strategico” , le tecniche di “rapport” . Insomma la comunicazione nasce sicuramente da un “sistema” naturale, dal linguaggio che abbiamo appreso e dal contesto di valori e credenze in cui viviamo. Ma per comprenderla e utilizzarla in ogni sua forma, dobbiamo anche teorizzarla, dandogli un approccio didattico e anche scientifico ; non si può giungere e destreggiarsi nel magico mondo della relazione (che è più elevata manifestazione del comunicare) se non si comprendono le giuste comparazioni tra i livelli di rapporto : Informazione, Comunicazione e Relazione appunto. L’aspetto essenziale di quest’ultima è che i trasferimenti che essa genera sono indissociabili dai rapporti umani. Di questo e delle nuove metodologie di relazione, parleremo nei nuovi incontri divulgativi, nella forma del “Talk Show” dove non mancheranno esempi e prove pratiche per entrare con interesse e motivazione nell’universo relazionale, apparentemente scontato ma centrale per la vita.