La sensazione è questa. Quando la relazione (quella vera) e la reciprocità (quella vera) aumentano, l’importanza del capitale tecnologico, se pur di grande rilevanza, diminuisce. Il vero insuccesso delle imprese, in special modo di quelle grandi e complesse, spesso risiede proprio nella mancanza di buoni rapporti (con i colleghi, con il gruppo, con i pazienti..). Ciò che voglio dire è che il giusto scambio di beni relazionali è la formula vincente . La preparazione Clinica e gli investimenti tecnologici sono certamente dei mezzi fondamentali per la crescita e lo sviluppo; ma come è mio uso dire, questi, rappresentano il punto di partenza per e non il fine ultimo da raggiungere. Fateci caso. Siamo sempre lì. Il vero capitale dell’impresa è la capacità di comporre relazioni giuste. Dove le gerarchie diventano fragili a causa del maggiore rapporto di fiducia che, annullando le diffidenze e le autorità, deve trovare nuovi equilibri fondati su i carismi e sulla autorevolezza. Cose difficili per chi guarda l’impresa in modo classico, di chi guarda il profitto come fine e non come indicatore di una organizzazione giusta e reciproca, perché quando nel territorio dell’impresa entrano elementi che hanno a che fare con gli ideali e i valori relazionali, tutto si complica. Aumentano i rischi, diminuisce la protezione, si diluiscono le gerarchie. Ma ci guadagna la qualità della vita. E non è cosa da poco. Le iniziative che vanno messe in campo oggi debbono parlare di persone, di rapporti perchè questi e solo questi svolgono il ruolo dominante. Ecco la ragione degli “Incontri differenti” che inserisco nelle iniziative (vedi articoli precedenti). La organizzazione di un’impresa, di uno Studio, di un ospedale privato o di una Clinica, non debbono considerarsi luoghi esclusivi per tecnici e addetti ai lavori ma un luoghi comuni, delle “agorà”, “brani di vita dove uomini e donne mettono in campo tutte le loro passioni” . Come recita un vecchio proverbio africano, “è la parola la prima merce che si scambia in un mercato”. Le parole si scambiano con l’altro. L’altro comprende meglio se viene abbracciato. Se viene abbracciato si sente al sicuro. Se si sente al sicuro si fida. Provate a pensarci.