Crisi economica, concorrenza in crescita, pazienti meno motivati ed economicamente svantaggiati. Questo è lo scenario attuale e queste, sinteticamente, le motivazioni delle organizzazioni (e degli Studi) in crisi. Certamente muoversi in questo contesto mantenendo il controllo non è semplice. Ritengo tuttavia che buona parte delle nostre preoccupazioni sono dovute dalla presenza di giudizi confusi, generalizzazioni superficiali , da modelli di gestione superati e inadeguati e, perché no, da qualche interpretazione “di comodo” . Vi siete accorti che la tendenza comune è quella di attribuire le responsabilità che generano crisi a fattori esterni e quindi non controllabili ? Capisco che uscire dalle responsabilità abbia un suo perché, capisco anche che, per sua natura, la causalità di ogni avvenimento rende l’uomo più sereno, ma non trovate questo atteggiamento un po’ semplicistico? Non sarebbe opportuno valutare le interazioni tra le decisioni e le azioni e rapportarle, poi, al contesto esterno? La vostra organizzazione e la vostra gestione si sono adeguate al cambiamento degli scenari? A quando risale l’ultimo cambiamento in termini di gestione della segreteria, dei preventivi, delle modalità di incasso e di pagamento, di previsione e di controllo? Non potrebbe esserci qualche “criticità” organizzativa rispetto all’ambiente? Guardatevi intorno. Tutto è innovazione e tutte le attenzioni sono per l’innovazione e la gente (e il mercato) premia loro, gli innovatori. Dimenticavo! Leggetevi questo titolo (basta questo), è un articolo pubblicato online (DoctorNews 33, il quotidiano online del medico italiano- 12/6): Medici nei megastore, si muove la Regione Lazio…! Pensateci su…